mestruali
Dolori Mestruali

Cause, sintomi e come si cura

INDICE

INFORMAZIONI GENERALI

Cosa si intende per dismenorrea (dolore associato alle mestruazioni)?

I dolori mestruali consistono in algie al ventre, lombalgie, cefalee, nausea, vomito, ecc. e colpiscono da sempre le donne in età fertile, in maniera più o meno intensa, spesso arrivando a compromettere le normali attività della vita quotidiana.

Sebbene i dolori mestruali, durante il periodo di ovulazione, siano comuni e considerati normali, manifestazioni eccessive e troppo durature (superiori ai 2 giorni) sono considerate anomale e di certo non sottovalutabili, quindi è consigliabile consultare un medico specializzato per individuare tutte le possibili cause (fibromi, cisti ovariche, ecc.) e ricorrere alle cure più opportune.

La terapia abitualmente più adottata è quella che utilizza i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), gli analgesici o i contraccettivi orali che bloccano l’ovulazione e, quindi, eliminano il dolore, ma in molti casi anche l’osteopatia può affrontare al meglio il problema ed in mododel tutto naturale.

La prevalenza di dismenorrea è più alta nelle adolescenti, di cui circa il 15% presenta dismenorrea severa, che è la principale causa di assenteismo ricorrente da scuola.

Quando si parla di dismenorrea bisogna fare una distinzione tra due forme la cui eziologia è completamente diversa:

  • Dismenorrea primaria o essenziale (funzionale): compare in assenza di alterazioni dimostrabili a carico dell’apparato riproduttivo.
  • Dismenorrea secondaria (o acquisita): conseguente ad una patologia che, approfondendo sempre più l’indagine, è alla fine dimostrabile.

In ambito osteopatico ci si rivolge principalmente alla dismenorrea primaria perché non si è in presenza di patologia, ma di scompensi funzionali.

CAUSE E FATTORI DI RISCHIO

Dismenorrea primaria
Le cause della dismenorrea primaria non sono state ancora chiarite, sembra avere una genesi multifattoriale in cui un ruolo importante sembra essere svolto dalle prostaglandine.

Il dolore è conseguente alle contrazioni della parete uterina indotte dalle prostaglandine, determinando una alterazione del flusso ematico all’utero, con conseguente dolore.

Il flusso ematico dell’utero durante le fasi del ciclo vede un alternarsi di vasodilatazione e vasocostrizione dei sistemi arterioso e venoso. Se questa alternanza non avviene nel modo corretto nell’arco dei 28 giorni (circa), allora la funzione è alterata e questo porta all’alterazione del flusso ematico, con conseguente dolore.

COME SI PUO’ TRATTARE QUESTO PROBLEMA CON LA TERAPIA MANUALE?

Il trattamento osteopatico può intervenire per ristabilire un corretto drenaggio degli organi pelvici così da evitare i dolori presenti nella dismenorrea primaria.

L’osteopata andrà così ad intervenire tramite tecniche manuali osteopatiche con lo scopo di diminuire le tensioni muscolari, contrastare la restrizione del movimento pelvico e lombare, intervenire sull’irritazione dei nervi e consentire quindi l’aumento di drenaggio da parte del sangue e dei liquidi linfatici.

Il trattamento si concentra sulle strutture in disfunzione ridando loro la corretta mobilità e in più trattando il diaframma addominale e quello pelvico e per concludere verranno consigliati degli esercizi attivi da eseguire in alcune fasi del ciclo, così da ristabilire la corretta alternanza di vasocostrizione e vasodilatazione dei sistemi arterioso e venoso degli organi del piccolo bacino, così da evitare i dolori dovuti alle alterazioni del flusso ematico.

L’osteopata, come detto, valuta tutto il rachide, in questo caso soprattutto l’area toraco-lombo-sacrale, dove sono presenti tutte le fibre somatiche e viscerali responsabili dell’innervazione di tante strutture che costituiscono il piccolo bacino (muscoli, organi, ghiandole), ma non può affatto trascurare il ruolo del diaframma che, insieme a tutti gli altri diaframmi presenti nel corpo, svolge un’importante funzione circolatoria (venosa, arteriosa e linfatica) e meccanica, essendo anche responsabile del movimento degli organi pelvici associati alla respirazione.

L’obiettivo terapeutico dell’osteopata, quindi, è quello di migliorare la mobilità vertebrale, agevolare il flusso di sangue e, di conseguenza, alleviare la congestione pelvica e il dolore ad essa associato.