Dobbiamo distinguere la prima seduta dalle altre successive. La prima visita osteopatica si discosta dalle successive per l’accurata anamnesi osteopatica che viene eseguita. In pratica l’osteopata, prima di valutare la problematica, ha bisogno di conoscere la persona e il suo trascorso clinico. Fondamentale è quindi la valutazione della persona a 360°. Infatti il lavoro dell’osteopata non è quello di soffermarsi sul solo sintomo ma di cercare e trovare la causa del problema e quindi del sintomo stesso che spesso non risulta coincidere con la regione in cui si manifesta il dolore. La prima seduta ha solitamente durata di 1 ora.
Nelle sedute successive, si valutano i cambiamenti apportati con la prima seduta. A seconda di questi, l’osteopata può continuare con il lavoro che ha fatto precedentemente oppure modificare leggermente o radicalmente l’approccio. Sono sedute generalmente più corte poichè il professionista sa già dove lavorare.
Quando il paziente viene alla prima visita osteopatica chiedo il motivo del consulto, analizzo la postura e pongo opportune e mirate domande: a seguito di quale movimento o sforzo appare il dolore; quanto persiste ed il tempo necessario alla sua scomparsa; notizie sullo stato generale di salute ed eventuali patologie o incidenti pregressi.
Ascolto le risposte e poi effettuo test manuali su varie parti del corpo: addome, torace, arti inferiori, spalle, etc. L’unione di questi test mi permette di comprendere su quali distretti del corpo lavorare e quali sono i trattamenti più idonei per essere d’aiuto al paziente, operando a volte su zone distanti dal sintomo doloroso.