DISTORSIONE-CAVIGLIA-1-300x251
Traumi e distorsioni

Cause, sintomi e come si cura

INDICE

INFORMAZIONI GENERALI

Una distorsione, chiamata anche lesione da distorsione, è una lesione traumatica dei tessuti molli che si verifica quando un’articolazione subisce una forza eccessiva o un movimento non naturale, solitamente un movimento brusco di rotazione o di torsione.
 
Questo trauma può determinare un allungamento oppure una rottura dei muscoli, dei tendini o dei legamenti articolari coinvolti. Le articolazioni più interessate da distorsione sono:

  • caviglia
  • ginocchio
  • spalla.

Si possono avere distorsioni di:

  • primo grado. Si tratta di una lesione lieve dei tessuti molli con un minimo di strappo o stiramento dei legamenti, tendini o muscoli
  • secondo grado. È lesione moderata con una rottura parziale dei tessuti molli
  • terzo grado. Questa è una lesione grave, che comporta una rottura completa dei tessuti molli coinvolti.

CAUSE E FATTORI DI RISCHIO

Una distorsione può avvenire per tre principali ragioni: cadute di tipo accidentale, traumi avvenuti durante l’attività sportiva o infine traumi automobilistici.

Anche gli impatti diretti, così come un sovraccarico o un affaticamento e debolezza muscolare, possono aumentare il rischio di una distorsione.

Il sintomo principale è il dolore localizzato, che può variare in intensità a seconda della gravità della distorsione. Il dolore spesso si verifica immediatamente dopo l’evento traumatico e può persistere nel tempo.

Si può quindi osservare gonfiore nella zona colpita, causato dall’accumulo di fluidi e sangue a seguito dell’infiammazione. Questo gonfiore può contribuire a una limitazione della normale gamma di movimento dell’articolazione o del tessuto coinvolto.

L’ecchimosi, quindi la formazione di lividi o macchie scure sulla pelle, è un altro sintomo comune. I lividi sono il risultato della rottura di piccoli vasi sanguigni durante la lesione.

COME SI PUO’ TRATTARE QUESTO PROBLEMA CON LA TERAPIA MANUALE?

Anche nell’approccio osteopatico si discrimina una lesione di 1°, 2° o 3° grado; quando si rende necessario, si sottopone il paziente al protocollo PRICE(protezione, riposo, ice [ghiaccio], compressione, elevazione) e se il caso impone si invia al medico per accertamenti strumentali; diversa è invece la precocità dell’intervento manipolativo che tende a riposizionare articolazioni e fasce nella loro mobilità fisiologica velocizzando notevolmente il recupero e prevenendo le recidive.

Generalmente per le distorsioni di 1° grado con poco o nulla edema, la manipolazione è immediata con trattamento delle fasce e ripristino dell’articolarità fisiologica. Se l’articolazione è notevolmente gonfia, la manipolazione osteopatica viene posticipata di qualche giorno (dai 3 ai 7 giorni) sottoponendo il paziente a un protocollo PRICE per dare modo al gonfiore di ridursi; il bendaggio funzionale può essere richiesto dalla situazione per dare il necessario supporto all’articolazione.

Per le distorsioni più gravi (2° e 3°grado) si interviene con la manipolazione osteopatica al fine di evitare e rimediare alla cronicizzazione dei disturbi e solo dopo intervento medico. La manipolazione osteopatica, nei casi in cui è applicabile, recupera la mobilità in maniera completa e naturale, evitando al paziente di incorrere in instabilità articolari, perdita della flessibilità dell’arto, disagio accompagnato da fastidiosi dolori cronici che pregiudicano la capacità di carico. 
Spesso avviene che un piede traumatizzato non manifesti alcun disturbo nei movimenti ordinari, ma diventi problematico durante un’attività intensa, si gonfi e dolga; molto probabilmente ciò accade a causa di cicatrici aderenziali formatisi durante il processo di guarigione dal trauma.

Il trattamento manipolativo osteopatico interviene sulle aderenze e ripristina il corretto scorrimento delle fasce, un procedimento indolore e non invasivo.
Spesso, una manipolazione ad alta velocità e bassa ampiezza (thrust), risolve il problema del paziente.